Ogni i giorni utilizziamo la nostra capacità narrativa per raccontare qualcosa, in questo modo esprimiamo un concetto, un'idea o per dire qualcosa di noi, del nostro passato ma anche delle nostre aspettative future. Allo stesso modo il paziente racconta al medico la propria
“storia di malattia e questa è la descrizione più vera e completa del suo malessere. ”, Oggi, in un’epoca in cui la medicina ha raggiunto straordinari traguardi, si sente l’esigenza di recuperare il rapporto
medico-paziente, dove la narrazione della patologia del paziente al medico è considerata al pari dei segni e dei sintomi clinici della malattia stessa.
Proprio utilizzando queste considerazioni, nasce la medicina narrativa, che si basa su una specifica competenza comunicativa e utilizza la narrazione come strumento fondamentale per comprendere e integrare i diversi punti di vista dei pazienti e degli operatori sanitari coinvolti nel processo di cura.
Un esempio concreto di medicina narrativa potrebbe essere un gruppo di sostegno per pazienti affetti da una particolare patologia, in cui i partecipanti condividono le proprie esperienze e si supportano reciprocamente. Questa condivisione di storie permette di creare un ambiente empatico e di costruire un percorso di cura personalizzato e condiviso.
Un altro esempio potrebbe riguardare un medico che dedica del tempo a ascoltare attentamente la storia del paziente, comprese le sue emozioni, paure e speranze. Questo approccio permette al medico di comprendere il paziente in modo più completo, andando oltre i dati clinici e focalizzandosi sull'aspetto umano della cura. Attraverso la medicina narrativa, i medici possono ampliare le proprie capacità empatiche, riflessive e di ascolto, offrendo una cura più completa e personalizzata.
Un ulteriore esempio lo fornisce
Rita Charon, medico internista e studiosa di letteratura, che ha creato e dirige il Programma di medicina narrativa alla Columbia University. Si occupa di medicina narrativa da quasi trent’anni, ed è la personalità più nota a livello mondiale in questo campo. Suoi contributi sono apparsi, tra gli altri, su
Annals of Internal Medicine, Journal of the American Medical Association, The Lancet e The New England Journal of Medicine.
La medicina narrativa, quindi, non è un'alternativa alla medicina basata sulle evidenze, ma piuttosto un approccio complementare che mira a recuperare le dimensioni di cura spesso trascurate dalla medicina tradizionale. Integrando
l'evidence-based medicine con la narrazione delle storie dei pazienti, la medicina narrativa contribuisce a creare percorsi di cura personalizzati e appropriati, migliorando l'alleanza terapeutica e la partecipazione del paziente. Attraverso questa metodologia, i medici e gli operatori sanitari possono sviluppare una maggiore sensibilità verso le emozioni e le esperienze dei pazienti, garantendo una cura più umanistica e globale.