Il caso NITAG, e l’obbligo vaccinale

In Italia si torna a discutere dell’obbligo vaccinale, proprio mentre abbiamo un problema di coperture dei vaccini. Il dibattito ha preso spunto dalla recente vicenda della commissione Nitag.
   Pubblicato:   venerdì 26 settembre 2025
   Redatto da:  Toto
   Fonte, citazioni, bibliografia e sitografia:
www.dibonito.it
https://www.senato.it
https://www.wired.it
Il NITAG (Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni) è un organismo del Ministero della Salute che fornisce pareri scientifici e raccomandazioni indipendenti per le politiche vaccinali in Italia, come suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dopo le recenti nomine sulla nuova composizione del comitato, ilministro della Salute Orazio Schillaci ha bloccato e revocato il gruppo di lavoro, a seguito delle da forti critiche riguardo alcuni componenti.
il Ministro si è cosi visto costretto promuovere un nuovo procedimento di nomina più inclusivo che coinvolga tutte le parti interessate per garantire il rigore scientifico e la fiducia pubblica nelle vaccinazioni.
ISTITUZIONE DEL NITAG,
Il comitato fu istituito con Decreto il 29 settembre 2021, creato come organo indipendente col compito di supportare problematiche specifiche il Ministero della Salute mediante raccomandazioni “evidence-based” sulle questioni relative alle vaccinazioni e alle politiche vaccinali, raccogliendo, analizzando e valutando prove scientifiche.
Purtroppo il comitato, sin dall’inizio ha avuto numerose critiche, Infatti, oltre 13mila persone in meno di 4 giorni hanno firmato una petizione sulla piattaforma Change.org insieme a numerosi professionisti e professioniste della Sanità e rappresentanti della società civile per richiedere la revoca immediata delle nomine dell’ex ematologo Paolo Bellavite e il pediatra Eugenio Serravalle.
I due medici, eletti nel nuovo comitato del NITAG, nel recente passato avevano espresso e manifestato posizioni considerate no-vax rispetto all'adozione dei vaccini nel periodo della pandemia di Covid-19.
Le prove non mancano per affermare che si tratta di due medici con posizioni fortemente critiche e spesso ideologiche contro i vaccini, in particolare contro quelli pediatrici e contro i vaccini anti-Covid. Secondo Pts, oltretutto, “i due medici non vantano una solida produzione scientifica in ambito vaccinale, né riconoscimento accademico in materia di immunizzazione” e “sostengono teorie prive di fondamento” .



LEA E SITUAZIONE OBBLIGO VACCINALE
I dati dello stesso ministero ci dicono però che continuiamo ad avere un problema di coperture dei vaccini.
La costituzione Italiana, identifica proprio nella LEA, le attività e i servizi che garantiscono, con le risorse pubbliche, le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è obbligato a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o con il pagamento di una quota (ticket), il diritto universale alla salute.
Laministra Beatrice Lorenzin, aveva fissato nel 2017 gli standard dell'assistenza sanitaria in Italia, individuando come obbiettivo il raggiungimento del 95%, come quota necessaria per far scattare l'immunità di gregge per alcune patologie. L'obiettivo era quello di procedere con dieci vaccini resi obbligatori in modo da debellare malattie come il morbillo.
Nonostante l'obbligo, però, quello fissato dai Lea è un obiettivo ancora non raggiunto. A dirlo i dati pubblicati dal ministero della Salute e aggiornati al 2023, relativi cioè alla copertura vaccinale a 24 mesi per i nati nel 2021.
Contro il virus Hib sono stati vaccinati il 94,83% dei bambini, per difterite, tetano, pertosse, epatite B e poliomielite la quota si attesta al 94,76%. Per morbillo e rosolia la copertura è del 94,64%, per la parotite del 94,61%, per la varicella ci si ferma al 93,76%. Nella mappa sottostante il quadro a livello regionale.



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