il Manifesto di Ventotene

Il Manifesto di Ventotene, è un documento storico stilato nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, noto come il pilastri fondativi del federalismo europeo.
   Pubblicato:   domenica 21 settembre 2025
   Redatto da:  Toto
   Fonte, citazioni, bibliografia e sitografia:
www.dibonito.it
https://www.avvenire.it
https://anppia.it
https://www.agenziacoesione.gov.it
Il manifesto vede la luce in un contesto di guerra e oppressione, durante la Seconda Guerra Mondiale, e propone una visione per superare i nazionalismi che avevano favorito la nascita del conflitto. Gli autori sostengono che la pace duratura e il progresso sociale possano essere perseguiti solo attraverso l'unificazione politica dell'Europa in una federazione democratica. Criticando il concetto di sovranità nazionale assoluta, visto come causa di divisioni e guerre, il documento immagina un'Europa unita basata su principi di libertà, giustizia sociale e solidarietà. Il Manifesto trovò diffusione grazie all’aiuto di alcune donne che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.
Tra i punti principali del testo ci sono l'abolizione delle frontiere nazionali come barriere economiche e politiche, la creazione di un governo federale europeo con poteri sovranazionali e la promozione di un sistema democratico che garantisca i diritti dei cittadini e prevenga il ritorno di totalitarismi. Il Manifesto di Ventotene ha ispirato il movimento per l'integrazione europea nel Dopoguerra, influenzando figure chiave e contribuendo alla nascita delle attuali istituzioni che fanno capo all'Unione Europea, motivo per cui è ancora oggi ritenuto un simbolo dell'ideale di un'Europa unita e pacifica.
Uno dei passaggi attualmente più discussi riguarda la vita economica europea, nel quale il libro recita: «liberata dagli incubi del militarismo o del burocratismo nazionale» esso prevedeva l’abolizione, limitazione, correzione o estensione della proprietà privata «per creare intorno al nuovo ordine un larghissimo strato di cittadini interessati al suo mantenimento, e per dare alla vita politica una consolidata impronta di libertà, impregnata di un forte senso di solidarietà sociale».
Il Manifesto di Ventotene si fonda quindi, sui concetti di pace e libertà kantiana, e sull’idea che fosse necessario creare una forza politica esterna ai partiti tradizionali, inevitabilmente legati a dinamiche nazionali e, quindi, inadatti a rispondere alle crescenti sfide dell’internazionalizzazione. Propugna la necessità dell’esistenza di un movimento che sapesse mobilitare tutte le forze popolari attive nei vari Paesi d’Europa, al fine di far nascere uno Stato federale con una propria, unica forza armata, dedicata al mantenimento della pace.



Per capire il valore del concetto degli autori, al sostengono degli ideali di unificazione dell'Europa in senso federale, bisogna collocarne la nascita in una precisa fase storica (conquista di gran parte dell’Europa da parte del nazifascismo. Nel 1941 i regimi totalitari sono all’apice della loro espansione).
Poi analizzare il processo che ha portato gli autori a superare le culture politiche di provenienza (Tre uomini che vengono da tradizioni politiche e culturali diverse ma convergono verso un unico traguardo).
Infine evitare estrapolazioni chirurgiche che travisano lo spirito della Magna Charta d'Europa, (decontestualizzare significa travisarne il contenuto, infatti, quando si parla di “un movimento rivoluzionario”, criticando in modo feroce le vecchie impostazioni politiche dei regimi democratici e comunisti, dimostratisi incapaci di garantire la pace. Spinelli sottolinea la necessità che tutte le forze democratiche debbano collaborare per disgregare il totalitarismo).



Scroll to Top