DAZII Dazi sono imposte che
colpiscono la circolazione dei beni, pagati di norma da chi importa le merci.
quest’onere si aggiunge al costo reale del prodotto facendo lievitare il prezzo finale rendendo alcuni prodotti meno convenienti.
Il loro utilizzo spesso viene usato per
tutelare il mercato interno di un Paese (nel caso dell’Europa, quello comunitario) per contrastare frodi o traffici illeciti.
I dazi sono tornati al centro del dibattito dopo l'elezione a presidente Usa di Donald Trump. Il tycoon, tornato alla Casa Bianca nel gennaio 2025, ha da subito spiegato che avrebbe imposto dazi a diversi Paesi. Nel mirino:
Canada, Messico e Cina, ma non solo.
I
dazi all'importazione sono anche definiti
imposte all'importazione o oneri doganali, questa tassa viene riscossa dalle autorità doganali calcolata in
percentuale sul valore delle merci importate. Il
valore doganale è quindi composto dal
costo iniziale del prodotto, dal costo del trasporto e dall'assicurazione.
I dazi nella loro applicazione, oltre a tutelare il mercato interno, come già detto in precedenza, hanno anche altre motivazioni che dipende molto dal prodotto e dalla zona di provenienza, queste possono essere:
- Contribuiscono a generare reddito per lo stato.
- Evitare che le merci provenienti dall'estero siano dominanti su quelle locali.
- Penalizzare i Paesi importatori per ottenere un vantaggio.
CENNI STORICIAntonio Nicali nel suo saggio
La dogana nella storia, descrive come nei vari periodi storici la politica doganale ha avuto un ruolo determinante.
L’’autore nel suo excursus storico di oltre 4000 anni, ci mostra come alla base degli scambi commerciali ci siano sempre delle contese a carattere doganale.
Questo sistema era già in auge ai tempi
dei Romani, che lo avevano ereditato dai Greci.
Il Medioevo e la sua frammentazione territoriale e politica si tradusse in frammentazione doganale. I dazi venivano imposti anche tra
Comuni, in quel periodo venivano utilizzati , due tipologie di imposte:
una sugli scambi, più vicine all’idea attuale dei dazi.
l’altra sul transito, riguardava solo il passaggio delle merci su un territorio.
Con la proclamazione del Regno d’Italia, nel 1861, anche la dogana diventa unica, replicando le tariffe che fino a poco prima erano state in vigore nel Regno di Sardegna. Il passaggio dall’assetto nazionale a quello comunitario avviene nel 1968, con l’istituzione dell’Unione doganale dell’Unione europea. Gli Stati membri smettono di applicare dazi alla circolazione interna delle merci, varando una tariffa condivisa per i beni provenienti da Paesi terzi.
La definizione di dazi doganali è quindi semplice, mentre la loro applicazione è molto complessa. Si tratta infatti di imposte indirette applicate sulla quantità o sul valore di beni che attraversano un confine.
In alcuni casi (minoritari) i dazi sono
“in uscita”. Succede, ad esempio, nel caso di Stati poveri o in via di sviluppo ricchi di risorse naturali ambite dai Paesi più sviluppati:
una sorta di sovrapprezzo con cui ammortizzare il costo di un sovra sfruttamento.
IMPOSTAsi intende un tributo verso lo stato, un prelievo coattivo da parte del governo,
in base alla propria capacità contributiva per sostenere la spesa pubblica generica, quindi non è attribuibile ad un singolo cittadino, ma al concetto di indivisibilità (es.: illuminazione stradale, sicurezza).
TASSACorrisponde alla
quantità di denaro versata in cambio di una prestazione o
servizio indirizzata direttamente a dei singoli. Si tratta pertanto di
spese divisibili, alle quali è possibile stabilire quale il servizio erogato al cittadino, (es.: raccolta di rifiuti).
l’articolo 53 della Costituzione Italiana prevede, che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.