Colpo di tacco, tra insidie e bel gioco.

Un gesto fantastico di bel gioco che può in alcuni casi danneggiare i muscoli.
   Pubblicato:   lunedì 7 aprile 2025
   Redatto da:  Toto
   Fonte, citazioni, bibliografia e sitografia:
www.dibonito.it
Nicola Ludwig
Gianbruno Guerrerio
www.ilgiornale.it/news/
Il colpo di tacco, è certamente uno dei gesti atletici più spettacolare del mondo del calcio, capace di spiazzare gli avversari in modo incredibile lasciando di stucco i tifosi, e per questo molto apprezzata dagli intenditori e virtuosi del bel gioco.
Tra le varie azioni eccezionali di certo anche questo rientra in quella piccola cerchia di giocate che valgono il prezzo del biglietto.
Nonostante si parla di un gesto spesso istintivo, che permette di rubare il tempo al marcatore di turno, anticipando di uno o due tempi un passaggio o una conclusione in porta, Non mancano gli specialisti, che a differenza dei calci di punizione o di rigore, dove ci si allena quotidianamente per raggiungere la perfezione. Il colpo di tacco rimane istinto, imprevedibilità e magia.
Alcuni di questi sono entrati nella storia del calcio, per spettacolarità, dinamismo o semplicemente per l’astuzia del calciatore, qui di seguito alcuni di questi.

Jeremy Menez, Milan - Parma, stagione 2014/15
Fabio Quagliarella, Sampdoria - Napoli, stagione 2011/12
Roberto Mancini, Sampdoria - Napoli, stagione 1998/99
Lorenzo Pellegrini, Verona - Roma, stagione 2021/22
Ciro Immobile, Cagliari - Lazio, stagione 2017/18
Amantino Mancini, Roma - Lazio, stagione 2003/04
Cristiano Ronaldo, Real Madrid - Valencia, stagione 2014/15
Gianfranco Zola, Chelsea v Norwich, stagione 2002/03
Olivier Giroud, Chelsea v Norwich, stagione 2017/18


Il gesto tecnico del tacco, all'apparenza molto semplice risulta però ricco di insidie, infatti, se non si hanno le qualità per farlo, può risultare anche pericoloso per la propria salute. La spiegazione sta nel fatto che il pallone si trova dietro al piede, perciò tutto si ribalta rispetto al tiro classico.
In un tiro normale il quadricipite si tende per dare energia e potenza a gamba e
piede, mentre il bicipite femorale e il gluteo si rilassano per non entrare in competizione con il quadricipite. Nel colpo di tacco accade esattamente il contrario, in questo caso è il bicipite femorale a dare la potenza, mentre gli altri muscoli si rilassano.
Il pericolo maggiore sta proprio nel cambiamento dell’azione muscolare che dall’estensione passa in velocità alla flessione, portando a un movimento repentino dei muscoli flessori a volte danneggiandoli.
Viene facile pensare che il colpo di tacco sia un tiro debole, questo perché l’estensione della gamba risulta molto inferiore rispetto alla situazione del calcio in avanti, se non fosse per il fatto che la pressione esercitata su l’area è tanto maggiore quanto più piccola la superficie. In parole povere, il tallone nella sua particolare conformazione anatomica molto piccola, applica una forte pressione in un determinato punto del pallone tanto da fargli acquisire una forza notevole.
Per la stessa ragione un chiodo entra nel muro, in quanto tutta la forza esercitata dal martello si concentra nella punta del chiodo, producendo una pressione elevatissima.



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